Il Verde urbano nelle trasformazioni di Genova e la “vision” del Piano del Verde
Nel dibattito che si sta sviluppando in città riguardo al “Piano del Verde” nelle sue più svariate declinazioni, si vuole prendere il progetto del “rimboschimento” di piazzale Kennedy e del Waterfront quale esempio di come la gestione e la visione del Verde in ambito urbano stia sempre più acquisendo aspetti legati a processi di marketing oltre che di mere azioni di acquisizione consenso.
Nello spazio antistante Piazza Rossetti l’area è sempre stata libera: arenile anticamente, area di alaggio per nuove imbarcazioni (cantieri navali), passeggiata pedonale impreziosita da essenze di piante succulente e pitosfori.
Questa ultima scelta permetteva una vista sull’asse del Bisagno mare-monti.
Il progetto prevede di posizionare alberi ad alto fusto (platani) in modo da creare una massa verde che intaserà questo canocchiale visivo. Ma ancora di più, nell’ottica di utilizzare le alberature nella lotta alle isole di calore estive, questa massa impedirà, limiterà il flusso delle brezze dal mare che rinfrescano l’aria nelle ore serali e notturne.
Altro progetto preso in considerazione quello di Caricamento.
Caricamento è uno dei pochi spazi urbani vuoti, da sempre. Spazio “vuoto” necessario per movimentare merce e persone a ridosso dell’area portuale. La collocazione di vasconi contenenti alberature di Jacaranda va a distruggere il “genius loci” di questo spazio. Potrebbe essere vista positivamente in questo caso la capacità della vegetazione di creare oasi d’ombra, ma non sono state previste aree di sosta e sedute!!!
A fronte di questi interventi in tutto il tessuto urbano le alberature sono in forte sofferenza, e quelle tagliate o seccate non vengono sostituite con nuove . E questo si può rilevare in tante strade dove la presenza vegetale se ricostituita aiuterebbe fortemente la mitigazione climatica ed il filtraggio delle polveri sottili (generate dal traffico veicolare)
Si vuole anche ricordare che il Comune di Genova è dotato di un preciso e approfondito Regolamento del Verde che viene spesso disatteso anche e soprattutto da interventi di carattere pubblico (scavi in prossimità dei tronchi quando la distanza max dovrebbe essere 2,5 mt.; distanza di sicurezza dalle alberature in proporzione al diametro del tronco,…etc.)
Pertanto il nostro forte auspicio è che l’attenzione sia rivolta alla manutenzione di quanto di pregio vegetale la città sia già dotata e che i nuovi progetti tengano conto di molteplici fattori di benessere (permeabilizzazione del suolo, filtraggio polveri, oasi d’ombra, microcosmi di biodiversità: insetti, volatili,…)
come spesso succede mi trovo disorientata ogni qualvolta il nostro comune espone i programmi o le intenzioni riguardanti il verde cittadino: platani sulla spiaggia, jacaranda a caricamento e carneficina di Pinus pinea! ma chiedete consigli ad uno lavoratore del porto, ad un pescatore, ad una persona in cerca di fresco durante il caldo estivo, avrete delle soluzioni sensate ed economiche
fermo restando che evidenziare le carenze e le criticità delle scelte dell’amministrazione è necessario ecc., non si vede come si possa incidere per un cambiamento di rotta. non certo con gli auspici purtroppo.
Si potrebbe fare qualcosa per scongiurare una potatura scriteriata in via Casaregis, dove hanno già transennato per un intervento massiccio ?
Tanti buoni propositi, vanificati da una mancanza di studi adeguati. queste strategie improvvisate sono fatte a ridosso delle elezioni e mancano sempre di coordinamento con gli impatti che creano.