Nervi in croce

Nervi, antico borgo marinaro, poi famosa stazione climatica internazionale e luogo residenziale tra i più ambiti, comunità partecipe e orgogliosa dei propri poli d’attrazione naturalistici, culturali, sportivi, che ne sarà di te?

Abbiamo già descritto i fattori che ai quattro punti cardinali dell’ex Comune autonomo trovano soluzioni inadeguate, perché non confacenti allo “spirito del luogo”:

  • lato mare lo stravolgimento della zona del porticciolo

  • a Levante il “sequestro” per alcuni mesi del bene pubblico più prestigioso costituito dai Parchi storici, (ab)usati come semplice quinta scenografica per Euroflora

  • lato monte l’insensata idea dell’ennesimo Centro Commerciale

  • a Ponente il complesso residenziale multipiano (due torri) completamente fuori scala rispetto al contesto.

Un modello che indulge alla facile spettacolarizzazione e ad una concenzione manipolativa del consenso, prospettando soluzioni avveniristiche che in realtà nascondono ben più prosaici obiettivi: il solito premio alla rendita fondiaria, un’omologazione estetica e funzionale rispetto all’inestimabile specificità del sito.

Una sorta dunque di “messa in croce”, simbolica e spazialmente geolocalizzata, a cui sarebbe appropriato dedicare la rappresentazione di una Via Crucis, per ripercorrere idealmente le ferite che lascia dietro sé chi, in povertà di spirito, asseconda il dio-denaro, finendo così di perdere anche l’anima.