Sant’Erasmo di Genova-Quinto e il “verde tranquillo”
All’attenzione di….
Tutte le persone e associazioni che hanno a cuore la qualità del vivere nei nostri quartieri.
Per trovare, mantenere e ripristinare oasi di verde tranquillo: un contributo alla discussione
In che cosa consiste la bellezza dei quartieri del Levante? Nel fatto che qui si sono conservate in parte, anche se in modo frammentato e spesso residuale, caratteristiche e risorse che un tempo erano di tutta la costiera genovese da Pegli a Nervi: l’affaccio scenografico sul mare, spiagge, ville e palazzi, e soprattutto molte aree verdi e alberate, prati, parchi e giardini che oltre a suggerirci immagini di bellezza, ci fanno anche bene alla salute, abbattono gli impatti di calore estivo e l’inquinamento da rumore e purificano l’aria.
A Genova, sono risorse diventate rare. Perché Genova è stata una città verde di ville e orti fino a buona parte del XX secolo, ma oggi restano tra le case solo elementi superstiti di quelle ville e di quegli orti, frammentati e quasi irriconoscibili, a volte abbandonati al degrado. Sulla carta, a Genova, il verde sembra non mancare, ma Genova è stretta e scoscesa. Buona parte del cosiddetto verde urbano, che contribuisce a innalzare la quota formale per abitante, è costituita dalle pendici di rilievi montuosi importanti (anche da noi qui a Levante, come i monti Giugo e Moro). I monti sono un polmone di bosco e brughiera indispensabile per la città (e anche quello, come mostrano gli incendi e l’incuria, in pericolo costante), ma non possono sostituire le mille funzioni delle aree verdi di prossimità, inserite nel tessuto urbano e utilizzabili ogni giorno da bambini e anziani senza barriere e senza limitazioni. E questo sposta a levante tutto il peso delle funzioni ambientali e sociali delle aree verdi e aperte E queste aree, anche a Levante, non sono molte.
Il Levante è stata finora una specie di isola risparmiata. E ci chiediamo quanto possa durare, perché molte aree verdi sono private o comunque non accessibili, e sulle altre, compresi i Parchi storici di Nervi, pesa la pressione di tutta la città. Anche senza pensare ai noti problemi della movida estiva, basta passare in giorni festivi nei rinnovati giardini di Quinto e ci troveremo in mezzo a una fiera affollata di persone, cani, pallonate, biciclette e ad un piccolo, rumoroso luna park. Nel frastuono a bordo di una strada trafficata.
Soprattutto gli anziani e i bambini piccoli avrebbero bisogno di spazi tranquilli, più lontani dal traffico e dagli affollamenti. In realtà nei nostri quartieri questi spazi ci sono, o si potrebbero ricavare. Ci sono angoli dietro le chiese, terrazzini erbosi lungo le scogliere, piccoli spazi ritagliati dove basterebbe non affrettarsi ad asfaltare tutto, mettere a dimora, se già non ci sono, due alberi di limone, collocare una panchina.
Serve un censimento di questi spazi e la collaborazione tra privati e municipio per conservare, ritrovare o reinventare la vivibilità di queste piccole oasi.
Servono piccoli progetti per tenerli puliti e accessibili e dotarli di una presenza vegetale adatta, come si fa in molte città d’Europa, non bisognosa di troppa manutenzione e capace di
rigenerarsi da sé. Si può ricorrere a questo scopo anche a tante delle nostre piante e fiori spontanei che colonizzano, appena li si lascia un po’ vivere, muretti e margini di strade.
Diminuire la pressione e creare piccole oasi verdi di prossimità andrebbe a beneficio di tutti, perché il verde, anche quello “modesto” delle piccole oasi, può contribuire in modo determinante al miglioramento del microclima e limitare gli squilibri ambientali e la non sostenibilità degli ambienti urbani. E le spese relative al recupero degli spazi verdi sarebbero in realtà veri e propri investimenti. Si potrebbe fare in tutti i quartieri. E forse, qui a Levante, dove non tutto è stato ancora pregiudicato, potrebbe essere un po’ più facile partire.
Esiste a Quinto al Mare un luogo verde affacciato sul mare in posizione un poco rialzata sulla via Gianelli, è una piccola piazza davanti all’antico Oratorio di Sant’Erasmo riparata e abbellita da pini monumentali, la cui pavimentazione forse una volta era costituita da antichi risseu. E’ di proprietà della Chiesa di Quinto ed è affidato alla gestione del Comune di Genova al servizio dei cittadini ed a beneficio dei residenti; attualmente il Municipio 9 Levante ha riservato quello spazio a parcheggio (una decina di posti auto) con accanto poche panchine. Il pensiero di chi siede su una di quelle panchine sotto gli alberi per riposare davanti all’antica chiesetta va oltre le auto vicine e le persone che di corsa le posteggiano, le domande si accavallano “E’ possibile ricreare una piccola isola di benessere? Avere come compagne persone con cui scambiare qualche parola? Poter leggere senza troppo disturbo, poter respirare l’aria filtrata dalle piante?”
Scendendo inoltre verso il mare alla destra dell’Oratorio ci troviamo di fronte ad un praticello di pertinenza dell’Oratorio e della Chiesa, da cui si ammira un paesaggio marino di rara bellezza. Il Priore della Confraternita e responsabile della gestione dell’Oratorio metterebbe volentieri a disposizione degli abitanti quel piccolo prato affacciato sul mare, particolarmente adatto alle persone che amano la natura e la tranquillità e ne usufruiscano andandovi “in punta di piedi”. Un utile complemento di codesto spazio verde sarebbe l’inserimento di due-tre panchine, per poter godere della naturalità e bellezza del luogo in un tempo sufficientemente lungo, tale da beneficiarne con l’attivazione di positive emozioni.
Proponiamo un piccolo ”Progetto di verde tranquillo”, per la vivibilita’ e la salute delle persone, dei residenti, uno spazio restituito agli anziani in particolare ed ai bambini piccoli, bisognosi entrambi di zone tranquille, lontane dal traffico e dagli affollamenti. Potrebbe diventare un angolo di silenzio in una posizione speciale e per alcuni luogo di meditazione davanti alle antiche orme di chi ci ha preceduto? Una funzione in armonia con le precedenti può riguardare gli aspetti di socialità, l’aumento di scambi e conoscenze in uno spazio libero e vivibile. Un luogo aperto alla creatività, alle risorse del territorio, ad iniziative di gruppi e associazioni aventi finalità sociali e culturali.
La realizzazione della presente proposta richiederà in primo luogo l’adesione degli Enti e delle Istituzioni preposte ad amministrare il nostro territorio, che con la collaborazione delle associazioni e degli abitanti potranno costituire un’ indispensabile sinergia. A tal fine si
propone di formalizzare e inviare il progetto agli amministratori e rappresentanti del Comune di Genova per chiedere un loro sostegno ed il patrocinio, indicando alcune specifiche necessità, richieste organizzative, idee, che di seguito si sintetizzano:
1) Liberare dalle auto il piazzale dell’Oratorio di Sant’Erasmo
2) Inserire alcune panchine in aggiunta alle poche attualmente presenti a ridosso delle auto
3) Richiedere l’uso del sagrato dell’Oratorio per organizzare incontri periodici, con caratteristiche di regolarità, rivolti a residenti ed a persone amanti dei luoghi, al fine di favorire una socialità fatta di parole, scambi di conoscenze, mestieri, creatività e aperta alle risorse di cittadini, associazioni, gruppi, enti con funzioni sociali, culturali, artistiche, naturalistiche.
A titolo indicativo: si potrebbe favorire la circolazione di libri avviando contatti con la Biblioteca di Nervi e con qualche libreria del territorio per valorizzare un luogo adatto alla lettura, potrebbe suscitare l’interesse di molti lo scambio di essenze, di sementi, di piantine con relativa reciproca trasmissione di conoscenze , analogamente all’incontro con chi produce artigianato locale. Un arricchimento dello spirito si pensa possa essere suscitato da cicli di musica classica, chiedendo l’ apporto di giovani musicisti del Conservatorio Paganini; la recitazione di testi e poesie da parte di attori e cantastorie coinvolgerebbe emotivamente chi ascolta e ne amplierebbe gli aspetti di socialità.
I proponenti ed i cittadini auspicano e chiedono alle autorità preposte che quando si tratta di verde di prossimità, di giardini in città si possa tornare alla loro funzione originaria, si abbiano in mente aspetti funzionali al relax e alla decompressione della vita degli abitanti.
Genova, 21-01-2023
Ciao, ho partecipato all’incontro delle associazioni che c’è stato a S. Erasmo circa un mese fa. Sono iscritta all’associazione che cura il giardinetto di fianco alla chiesa, ma scrivo a titolo privato (mio marito ed io siamo utilizzatori assidui delle panchine di S. Erasmo).
Vorrei sapere come si va avanti con questa attività. Grazie