Un sindaco con il premio cucito addosso – Premio Attila
Il “prestigioso” Premio Attila 2020 (Sindaco premio Attila) è stato conferito in contumacia (non vorremmo fosse di cattivo augurio…) al Sindaco di Genova, Marco Bucci.
Nel lungo elenco dei suoi de-meriti figura un particolare accanimento per il suo luogo d’origine, Nervi; a tal proposito si cercano psicoterapeuti che ce ne possano spiegare le ragioni profonde.
Quindi la location ottimale della consegna virtuale è stata Piazza Pittaluga (partigiano) in Nervi.
Ora sappiamo che in tempi di revisionismo imperante qualcuno avrà da obiettare che qualcosa di buono avrà anche fatto, certo è però che questo Signore non andava troppo per il sottile e, se è vero che dove passava lui non cresceva più l’erba e notoriamente distruggeva ogni cosa che incontrava (Attila), come non notare somiglianze nell’avere “il n(m)ostro”:
- inchiavardato una ordinaria passatoia sulla preziosa mattonata della rinomata passeggiata a mare Anita Garibaldi (extracomunitaria, moglie del noto rivoluzionario internazionalista che amava vestirsi di rosso)
- danneggiato settori di prato nei Parchi Storici con le installazioni di Euroflora (che vuole riproporre per gli anni a venire)
- distrutto la popolare piscina del porticciolo (già rifinanziata), progettato opere di protezione e di dragaggio (per nautica da diporto) a danno delle praterie di Posidonia e dell’oasi faunistica alla foce del torrente
- proposto la cementificazione dell’ultima area verde interna all’abitato (Campostano), a fianco della chiesa plebana millenaria, per fare posto ad un supermercato e (come grimaldello) ad un’improbabile piscina sulla sua copertura
- prospettato lungo il torrente Nervi la realizzazione di torri assolutamente fuori scala rispetto al contesto urbanistico esistente.
Certo oggi è anche il tempo dei Capitani, dei Commissari, dei condottieri che decidono per tutti, e per dimostrare quanto ci sia caro, volendone comunque sottolineare quel suo essere un filino sopra le righe, gli avremmo volentieri tributato un premio a prescindere, che so, quello di “Capitan Fracassa” per il modo composto di muoversi e rispettare i delicati equilibri, nonché la storia e l’identità dei luoghi o per l’uso parsimonioso dell’effetto annuncio, ammettiamolo a volte un po’ caciarone (scuola Salvini?) con cui pensa di ammannire ora questo ora quello spettacolo al suo pubblico adorante.
Sia come sia per organizzare al meglio la prossima edizione chiederemo senz’altro il Patrocinio dell’Amministrazione comunale (tanto sappiamo già chi vince anche le future edizioni…).
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